lunedì, Giugno 23, 2025

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Titolo: La Nuova Sinistra Locale sfida la Destra Nazionale: il Caso Genova e il Futuro del Campo Progressista La recente vittoria elettorale a Genova, che ha visto trionfare la candidata del campo progressista, ha suscitato forte attenzione mediatica e politica, al punto da spingere persino il Times a occuparsene. A generare tanto clamore non è stata solo la vittoria in sé, ma il contesto in cui è maturata: un risultato che ha ribaltato le aspettative, dopo settimane in cui la destra e il centrodestra avevano ipotizzato un crollo della coalizione avversaria su temi fondamentali come il programma comune e la...
Anselm Kiefer: Solaris – La grande mostra al Castello Nijo di Kyoto Dal 31 marzo al 22 giugno 2025, l’arte monumentale e intensa di Anselm Kiefer approda per la prima volta in modo così esteso in Asia con la mostra Solaris, allestita nella suggestiva cornice del Castello Nijo di Kyoto. Organizzata da Fergus McCaffrey in collaborazione con la Città di Kyoto, l’esposizione rappresenta un evento culturale di straordinaria importanza, sia per la portata dell’artista sia per l’eccezionalità del luogo. Una mostra storica in un luogo simbolico Il Castello Nijo, patrimonio UNESCO e simbolo dell’epoca Edo, diventa lo scenario inedito per accogliere trentatré...
Gaza: Il Genocidio del XXI Secolo e il Silenzio della Politica Occidentale Di fronte a Gaza, il mondo ha fallito. E non per mancanza di prove, ma per mancanza di volontà. Da ottobre 2023, l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza ha causato una catastrofe umanitaria senza precedenti nella storia recente del Medio Oriente. Secondo i dati più aggiornati forniti da fonti autorevoli come l’ONU, l’UNICEF, Amnesty International e Save the Children, decine di migliaia di civili palestinesi — tra cui un numero sconvolgente di bambini — sono stati uccisi, mutilati, sepolti vivi sotto le macerie o lasciati morire per mancanza di...
L’immagine come poesia visiva: la mostra su Giovanni Pintori al MAN di Nuoro Il MAN di Nuoro celebra, con una mostra estesa su tre piani e articolata in oltre 300 opere, la figura di Giovanni Pintori (1912-1999), uno dei più grandi graphic designer del Novecento italiano e internazionale. L’esposizione — realizzata in collaborazione con il M.a.x. museo di Chiasso — è molto più di una retrospettiva: è una vera e propria immersione nel laboratorio creativo di un autore che ha saputo tradurre l’estetica della modernità in linguaggio visivo. Pintori è noto soprattutto per la sua collaborazione con Olivetti, marchio che contribuì...

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Opere di LUCIANO DI GREGORIO

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La Nuova Sinistra Locale sfida la Destra Nazionale: il Caso Genova e il Futuro del Campo Progressista

Titolo: La Nuova Sinistra Locale sfida la Destra Nazionale: il Caso Genova e il Futuro del Campo Progressista La recente vittoria elettorale a Genova, che...

La Nuova Sinistra Locale sfida la Destra Nazionale: il Caso Genova e il Futuro del Campo Progressista

Titolo: La Nuova Sinistra Locale sfida la Destra Nazionale: il Caso Genova e il Futuro del Campo Progressista La recente vittoria elettorale a Genova, che ha visto trionfare la candidata del campo progressista, ha suscitato forte attenzione mediatica e politica, al punto da spingere persino il Times a occuparsene. A generare tanto clamore non è stata solo la vittoria in sé, ma il contesto in cui è maturata: un risultato che ha ribaltato le aspettative, dopo settimane in cui la destra e il centrodestra avevano ipotizzato un crollo della coalizione avversaria su temi fondamentali come il programma comune e la scelta dei candidati municipali. L’elemento chiave: l’unità del campo progressista La candidata, che si definisce esplicitamente di sinistra e progressista, rivendica coerenza tra identità, parole e azioni come fattore decisivo per la sua affermazione. Un messaggio semplice ma efficace: “La coerenza paga, perché l’elettorato la percepisce, sia esso di destra o sinistra.” La sua coerenza si riflette nella volontà di unire il campo progressista, troppo spesso frammentato tra PD, M5S, Italia Viva e altre anime simili, ma capaci — se coordinati — di rappresentare un fronte competitivo. Chi sono i progressisti oggi? Secondo la neoeletta, i progressisti sono coloro che credono in una politica...

Anselm Kiefer: Solaris – La grande mostra al Castello Nijo di Kyoto

Anselm Kiefer: Solaris – La grande mostra al Castello Nijo di Kyoto Dal 31 marzo al 22 giugno 2025, l’arte monumentale e intensa di Anselm Kiefer approda per la prima volta in modo così esteso in Asia con la mostra Solaris, allestita nella suggestiva cornice del Castello Nijo di Kyoto. Organizzata da Fergus McCaffrey in collaborazione con la Città di Kyoto, l’esposizione rappresenta un evento culturale di straordinaria importanza, sia per la portata dell’artista sia per l’eccezionalità del luogo. Una mostra storica in un luogo simbolico Il Castello Nijo, patrimonio UNESCO e simbolo dell’epoca Edo, diventa lo scenario inedito per accogliere trentatré opere tra dipinti e sculture realizzate da Kiefer. I lavori sono distribuiti all’interno dell’antico edificio Daidokoro – l’area che un tempo ospitava le cucine e gli spazi di servizio della corte imperiale – e nei cortili esterni, creando un dialogo poetico e potente tra la memoria della storia giapponese e la visione esistenziale dell’artista tedesco. Kiefer: memoria, materia, spiritualità Nato in Germania nel marzo 1945, Anselm Kiefer è considerato uno dei più importanti artisti contemporanei. Da decenni il suo lavoro affronta temi legati alla memoria storica, al trauma, alla spiritualità e alla rinascita, utilizzando materiali grezzi come piombo, cenere, paglia, terracotta e...

Gaza: Il Genocidio del XXI Secolo … il Silenzio e la Vergogna delMondo

Gaza: Il Genocidio del XXI Secolo e il Silenzio della Politica Occidentale Di fronte a Gaza, il mondo ha fallito. E non per mancanza di prove, ma per mancanza di volontà. Da ottobre 2023, l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza ha causato una catastrofe umanitaria senza precedenti nella storia recente del Medio Oriente. Secondo i dati più aggiornati forniti da fonti autorevoli come l’ONU, l’UNICEF, Amnesty International e Save the Children, decine di migliaia di civili palestinesi — tra cui un numero sconvolgente di bambini — sono stati uccisi, mutilati, sepolti vivi sotto le macerie o lasciati morire per mancanza di cibo, acqua e cure mediche. La crisi a Gaza ha ormai assunto i contorni di un genocidio. Genocidio: Non solo un’accusa politica, ma un termine giuridico Il termine genocidio non è un’etichetta ideologica, ma una definizione giuridica codificata dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (1948). Quando un popolo viene sistematicamente sterminato, perseguitato e privato dei mezzi essenziali di sopravvivenza in modo deliberato, non si tratta solo di una guerra. È genocidio. E questo è ciò che numerosi osservatori internazionali, giuristi e difensori dei diritti umani stanno denunciando con forza, dalla Corte Internazionale di...

L’immagine come poesia visiva: la mostra su Giovanni Pintori al MAN di Nuoro

L’immagine come poesia visiva: la mostra su Giovanni Pintori al MAN di Nuoro Il MAN di Nuoro celebra, con una mostra estesa su tre piani e articolata in oltre 300 opere, la figura di Giovanni Pintori (1912-1999), uno dei più grandi graphic designer del Novecento italiano e internazionale. L’esposizione — realizzata in collaborazione con il M.a.x. museo di Chiasso — è molto più di una retrospettiva: è una vera e propria immersione nel laboratorio creativo di un autore che ha saputo tradurre l’estetica della modernità in linguaggio visivo. Pintori è noto soprattutto per la sua collaborazione con Olivetti, marchio che contribuì a trasformare in un’icona mondiale non solo dell’industria, ma anche del design e della cultura visiva. Ma questa mostra, curata con rigore filologico e intelligenza narrativa, va oltre l’etichetta di “grafico aziendale” per restituirci l’artista nella sua interezza: creativo poliedrico, sperimentatore instancabile, intellettuale silenzioso ma potentissimo nella sua capacità di comunicazione visiva. Sin dal primo piano, l’allestimento mette in scena un dialogo serrato tra forma e funzione, arte e comunicazione. I manifesti e le pagine pubblicitarie — alcuni diventati veri e propri totem del modernismo italiano — non sono solo strumenti commerciali, ma frammenti di una visione del mondo in cui...

Il Pianto del Pierrot: Immagini dell’Innocenza Offesa

Il Pianto del Pierrot: Immagini dell’Innocenza Offesa di Luciano Di Gregorio C’è un’immagine che attraversa la nostra coscienza come una lama silenziosa: una donna in nero, dallo sguardo fermo e atemporale, tiene in braccio un bambino travestito da Pierrot. Il suo viso paffuto è rigato da lacrime dipinte, due gocce nere che sembrano tatuate dall’esperienza del dolore, nonostante l’età. È un’immagine costruita, ma più vera del vero. Un ritratto che trascende l’estetica per farsi etica, grido muto, denuncia visiva. È in questo spazio sospeso tra pittura e fotografia, tra sacro e grottesco, che si staglia una delle immagini più potenti dell’arte contemporanea. Il bambino, mascherato da clown triste, è il simbolo dell’infanzia tradita. Ma non si tratta di una maschera da circo o da carnevale: è la maschera della Storia, quella che l’Occidente impone ai suoi spettatori per digerire l’indigeribile. A Gaza, i bambini non indossano costumi: indossano ferite. Non piangono con lacrime disegnate, ma con occhi sbarrati da bombe, esiliati da ogni diritto primario: la casa, la scuola, il sonno. La madre in nero — ieratica, quasi mariana — si fa figura archetipica della madre mediorientale, dell’Addolorata contemporanea. La sua espressione è ferma, ma non rassegnata. È quella di chi ha attraversato...

ll fantasma del Rinascimento nel corpo della contemporaneità: un’opera di Luciano Di Gregorio

ll fantasma del Rinascimento nel corpo della contemporaneità: un’opera di Luciano Di Gregorio Nel panorama dell’arte contemporanea, dove la citazione si mescola all’ibridazione e l’identità si dissolve nella molteplicità dei linguaggi, l’immagine proposta da Luciano Di Gregorio si presenta come un’opera densa, stratificata, e poeticamente inquietante. Una composizione digitale in bianco e nero che sovrappone, fonde e trasfigura due presenze titaniche dell’arte occidentale: Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti. Un doppio spettro: tra Leonardo e Michelangelo La sovrapposizione visuale mette in dialogo due archetipi: da un lato il volto enigmatico della Gioconda, il dipinto più discusso e decodificato della storia dell’arte; dall’altro, il corpo virile e plastico che richiama la scultura michelangiolesca, forse un David, ora reinterpretato come un moderno Adone tatuato, incoronato, vulnerabile. Il volto, velato da screpolature che evocano i cretti dell’affresco antico, porta il peso del tempo e della memoria. La figura maschile, nuda e fiera, presenta un mosaico di tatuaggi dal gusto old school: teschi, rose, ancore, pugnali, cuori trafitti con la scritta “MOM”. Il corpo diventa un palinsesto, una carne che racconta, che si fa diario visivo del nostro tempo. La corona e il simulacro La corona posta sul capo, elemento tipico del potere iconografico classico, ironizza sulla regalità dell’arte...

L’amore come illusione biologica: riflessioni oltre Schopenhauer

L’amore come illusione biologica: riflessioni oltre Schopenhauer Nell’epoca delle relazioni digitali e dell’iperesposizione emotiva, riscoprire il pensiero di Arthur Schopenhauer sul tema dell’amore è un esercizio di disillusione. Il filosofo tedesco, con impietosa lucidità, affermava che ciò che gli uomini chiamano amore altro non è che un’illusione orchestrata dalla volontà della specie, un trucco della natura per garantire la riproduzione. Ma cosa accade se prendiamo sul serio questa intuizione e la confrontiamo con le dinamiche contemporanee? La trappola dell’amore romantico Per Schopenhauer, l’innamoramento è un impulso cieco, non un atto di libertà individuale. È la volontà della specie che parla attraverso di noi, spingendoci verso partner che possano garantire la massima efficacia genetica. L’amore romantico, con le sue promesse di eternità e fusione, è solo la maschera più affascinante e ingannevole di questo impulso. Oggi, in una società che ha eletto il sentimento a diritto e destino, questa visione è difficile da accettare. Eppure, guardando alle dinamiche relazionali attuali — l’instabilità affettiva, l’esplosione di divorzi, il disagio maschile crescente — si coglie quanto sia ancora attuale il senso di smarrimento che Schopenhauer descriveva. Molti uomini (e donne) vivono relazioni come investimenti emotivi fallimentari, aspettandosi giustizia dove esiste solo selezione naturale. La donna come stratega...

É morto Sebastião Salgado: l’uomo che ha dato luce all’ombra del mondo

Sebastião Salgado: l’uomo che ha dato luce all’ombra del mondo Un ricordo critico dell’opera fotografica di uno dei grandi testimoni del nostro tempo Con la morte di Sebastião Salgado, il mondo perde non soltanto un fotografo, ma un coscienza visiva della nostra epoca. Scomparso a Parigi all’età di 81 anni, Salgado lascia un’eredità iconica, non solo per la bellezza estetica dei suoi scatti, ma per l’impronta etica e antropologica che ha saputo imprimere alla fotografia documentaria. La sua opera, intensa e radicale, ci costringe da decenni a guardare dove normalmente distogliamo lo sguardo: la povertà, la migrazione, la devastazione ecologica, ma anche la resilienza, la dignità e la sacralità della natura. Una fotografia etica, non estetizzante Salgado non ha mai fotografato per decorare pareti o compiacere gallerie. Il suo bianco e nero non è mai neutro o stilistico: è una scelta morale, un filtro che spoglia la realtà dell’effimero e restituisce l’essenziale. Nei suoi scatti non c’è il voyerismo della sofferenza, ma il peso della responsabilità. È stato un testimone partecipe, non un osservatore distaccato. Le sue immagini, spesso paragonate a dipinti caravaggeschi, colpiscono per la forza drammatica della luce, ma ancor più per la profondità dello sguardo: in esse il sublime convive...

PROSSIMAMENTE – “Teste di Bimbolotti” Il grottesco ruggisce tra infanzia e iconoclastia nell’opera di Luciano Di Gregorio

“Teste di Bimbolotti” – Il grottesco ruggisce tra infanzia e iconoclastia Un neonato tatuato, con corna da diavolo e il logo AC/DC sul petto spalanca la bocca in una risata satanica. È questa l’immagine dirompente e disturbante che introduce “Teste di Bimbolotti – Il Grottesco in Arte”, la nuova mostra di Luciano Di Gregorio, artista e pensatore visivo che affonda il pennello nel lato più ambiguo e provocatorio della rappresentazione umana. Il titolo: tra nonsense e critica sociale Il titolo stesso, “Teste di Bimbolotti”, suona come un insulto infantile, ma al contempo rievoca un universo deformato, in bilico tra caricatura e allucinazione. È una dichiarazione di poetica: il grottesco, come già nella tradizione manierista e barocca, diventa lo strumento per disarticolare l’ordine apparente delle cose, rompere l’ideale classico e far emergere l’inquietudine del presente. Bambini, politici, VIP: la sacra triade dell’idolo demolito Nella galleria visionaria dell’artista, ogni figura – sia essa un neonato angelicato trasformato in punk, un volto noto della politica deformato in clown o un’icona pop vestita di simboli esoterici – viene spogliata del suo ruolo sociale o mitico per diventare maschera. La mostra si compone di ritratti che non sono ritratti, ma parabole. Parodie tragiche e surreali che parlano dell’umanità come...

Trattato sull’Arte del Seicento Italiano

Trattato sull’Arte del Seicento Italiano Premessa Storica e Culturale Il Seicento italiano, noto anche come il secolo del Barocco, è un periodo d’intensa fioritura artistica e culturale che si estende all’incirca dal 1600 al 1700. È un’epoca dominata da profonde trasformazioni religiose, politiche e sociali, strettamente connesse alla Controriforma cattolica, che ha determinato le scelte estetiche e ideologiche dell’arte del tempo. Il Concilio di Trento (1545-1563), con le sue direttive, impone all’arte un compito catechistico e devozionale, stimolando una produzione artistica capace di emozionare, coinvolgere e persuadere i fedeli. Estetica Barocca: Dramma, Movimento, Teatro L’arte barocca italiana si distingue per la spettacolarità, il dinamismo e la teatralità. L’obiettivo dell’artista non è più solo rappresentare la realtà, ma superarla, sublimarla, elevarla a visione. Le composizioni si fanno complesse, le linee curve dominano lo spazio, la luce acquista un valore narrativo e simbolico. Uno dei capisaldi della poetica barocca è l’illusionismo: affreschi che si aprono verso l’infinito, architetture che sfidano la gravità, prospettive forzate che amplificano lo spazio reale. La chiesa non è più solo un luogo di culto, ma diventa un teatro del sacro. Pittori Principali Caravaggio (1571–1610): Rivoluziona la pittura con l’uso del chiaroscuro drammatico (tenebrismo) e un realismo crudo, quasi brutale. I suoi soggetti sacri...

DRONI ROSSI PER TE : Putin tra Rossetto e Droni

Nel firmamento dell’arte contemporanea surreale, poche opere riescono a raggiungere l’altezza tragicomica e barocca di questo ritratto digitale che potremmo titolare “Madame Tzar del XXI secolo”. Una fusione squisitamente assurda tra la ritrattistica elisabettiana, l’iconografia autoritaria russa, e la cultura meme dell’era post-verità.  Rossetto e Medaglie: Estetica da Dittatore Drag Il soggetto, chiaramente ispirato al presidente russo Vladimir Putin, è qui trasfigurato in una parodia regale in cui la mascolinità austera si dissolve tra piume di raso, labbra cremisi e parrucche a rosa. Il rossetto è applicato con la decisione di un influencer e la precisione di un chirurgo estetico: è un gesto audace, ma non frivolo, che urla: “comando, ma con eleganza”.  Droni come Cherubini Là dove una volta c’erano cherubini, oggi troviamo droni rosso acceso, che fluttuano attorno alla figura come moderni angeli della guerra 4.0. Il loro volo statico e inquietante suggerisce una vigilanza continua, un’allusione alla sorveglianza globale, o forse un innocuo balletto meccanico attorno alla vanità imperiale.  La Moda che Sottintende il Potere Il colletto a balze, tipico della nobiltà rinascimentale, soffoca dolcemente il collo del protagonista, come a ricordargli — e a ricordarci — che anche il potere ha il suo prezzo… e spesso si indossa. Il medaglione sul...

Il buffone dell’impero: Putin marionetta di se stesso tra droni e potere nel grottesco

Il buffone dell’impero: Putin marionetta di se stesso tra droni e potere nel grottescoNell’epoca delle immagini manipolate, dove la satira si fonde con l’arte visiva per generare critica, quest’opera — una caricatura post-moderna di Vladimir Putin in costume da arlecchino — rappresenta un potente affondo simbolico contro l’autoritarismo mascherato da teatralità populista.La figura centrale è inequivocabilmente riconoscibile: Putin, ritratto con le fattezze esagerate e infantili tipiche della caricatura, indossa un costume a rombi, tipico dell’iconografia dell’Arlecchino, ma reso in legno, come una marionetta o un burattino da commedia dell’arte. Le mani giunte con rigida compostezza contrastano con l’espressione clownesca: una linguaccia e un occhiolino che evocano un’ambigua ironia, a metà strada tra la beffa e la minaccia.Sopra la testa, al posto del classico cappello a tre punte, campeggia un drone bianco, perfettamente integrato tra le due estremità del copricapo da giullare. Non è un semplice dettaglio tecnologico: è una vera e propria dichiarazione iconografica. Il drone, emblema della sorveglianza, della guerra moderna e del controllo remoto, si sostituisce alla corona, suggerendo che oggi il potere non è più nelle mani del sovrano, ma nei dispositivi di controllo — e chi ne è simbolo non è un re, ma un...

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