Il nudo più sensuale del Rococò: la «Jeune Fille Allongée» di François Boucher

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Il nudo più sensuale del Rococò: la «Jeune Fille Allongée» di François Boucher

Quando si pensa alla pittura rococò, fatta di volute leggere, di morbidezze seducenti e di un erotismo sfumato di grazia, un’immagine si impone su tutte: quella della “Jeune Fille Allongée” di François Boucher. Realizzata intorno al 1751-52, quest’opera — conosciuta anche come “L’Odalisque Blonde” — è entrata nell’immaginario collettivo come il nudo più sensuale e maliziosamente erotico della pittura francese del Settecento.

La protagonista del dipinto è Marie-Louise O’Murphy (1737-1814), una giovanissima modella che Boucher amò ritrarre e che, proprio grazie a quest’opera, divenne una delle cortigiane più famose alla corte di Luigi XV. La ragazza, allora poco più che quattordicenne, è raffigurata nuda, distesa di schiena su un sontuoso divano, immersa in un boudoir fatto di sete cangianti, cuscini di broccato e dettagli raffinati. I suoi capelli biondi raccolgono un nastro azzurro che rinfresca i toni delicati dell’incarnato.

La forza seduttiva del quadro non sta in una posa ostentatamente provocante, ma al contrario nella naturalezza disarmante della modella: inconsapevole, assorta, come sorpresa in un momento privato. Nessun gesto plateale, nessuno sguardo ammiccante: la vera sensualità qui nasce dall’apparente innocenza, dal gioco sottile tra intimità e bellezza.

È importante ricordare che, all’epoca, la giovane età della modella non suscitava scandalo. Nel XVIII secolo, l’età legale per il matrimonio era di 14 anni per le ragazze e 15 per i ragazzi. Basti pensare che Marie-Antoinette, promessa sposa del futuro Luigi XVI, andò in sposa a poco più di quattordici anni. La visione moderna non deve dunque deformare l’interpretazione di quest’opera straordinaria, che resta una celebrazione della grazia femminile e del gusto rococò per il piacere, la leggerezza e l’abbandono.

Con la “Jeune Fille Allongée”, François Boucher firma non solo uno dei suoi capolavori più amati, ma cristallizza, in un solo sguardo, l’essenza stessa del Rocaille: un mondo in cui arte, eros e sogno si intrecciano in un equilibrio perfetto, tra frivolezza e incanto.

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